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Torino San Giovanni Battista antica sede

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Il contenuto l’ho trovato in un file PDF del capitolo “beneficenza” pag 725 di un testo non identificato risalente presumibilmente alla fine dell’800 inizio 900.

L'origine di questo grande Ospedale è dovuta ai canonici del Duomo, che per atto di carità solevano ricoverare i lebbrosi in luogo prossino alla loro chiesa: crescendo gli ammalati li collocarono in altra casa che all'uopo allestirono, e a cui diedero il nome di Ospedale di S. Giovanni Battista loro Patrono. Ciò avveniva nel secolo XIV.
Nel 1541 la città di Torino venendo in soccorso alla pia Opera, che per le grandi calamità di quei tempi era venuta allo stremo di bisogno, le assegnò le rendite di dodici Confraternite poc'anzi abolite, a patto di aver parte nella direzione di essa , e quindi l'Ospedale al titolo di S. Giovanni Battista aggiunse la denominazione della città di Torino.
Nel 1680 si pose mano alla costruzione di un edificio, che fosse acconcio all'uopo e bastasse ai crescenti bisogni. Disegnò  l'opera l'architetto conte di Castellamonte, e nel breve spazio di otto anni fu recato a termine quel magnifico casamento in cui ha ora sede l'Ospedale, che si può dir con ragione, il testimonio più splendido della carità torinese.
La cappella circolare fu eretta più tardi, nel 1763, sul disegno dell'architetto Castelli.
L'edificio misura 120 metri in lunghezza ed 87 in larghezza. La cappella sorge fuori di questo spazio sulla parte di terreno che si stende al sud del fabbricato maggiore, ed è circondata da nuove costruzioni compiutesi nel 1835 per collocarvi il teatro anatomico.
Quest'opera dipese esclusivamente dall'autorità ecclesiastica sino al 1730: venne poscia soggetta alla giurisdizione civile come opera pia.
Il Regolamento organico che è ora in vigore fu approvato con R. decreto del 14 settembre 1864.
Sono accettati nell'Ospedale tutti i poveri, che si presentano, d'ogni età, d'ogni condizione, di qualsiasi nazione o religione affetti da malattie acute e sanabili sia di medicina, sia di chirurgia. Non sono ammessi i cronici e gli affetti da malattie veneree e comunicabili.
Il numero dei ricoverandi è proporzionato alla capacità delle infermerie ed alle rendite del pio istituto.
Hannovi nell'Ospedale 72 letti incurabili fondati da benefattori che riservarono a sè ed agli eredi il diritto di designare le persone che avessero a goderne. Sono ammessi ad occuparli le persone affette da malattie croniche ma non comunicabili.
Hannovi infine alcune camere appartate, nelle quali si allestirono letti per le persone agiate, che, pagando una mensuale pensione, desiderano di farsi ivi curare dai valenti medici-chirurghi addetti al servizio dell'Ospedale.
Nello Spedale è stabilita la scuola clinica delle malattie mediche e chirurgiche che si fa dai professori della R. Università degli studi.
La direzione dell'Ospedale si compone di un Presidente e di 12 membri col titolo di direttori, cioè di 6 canonici del Capitolo metropolitano e di 6 consiglieri del Municipio di Torino. La presidenza spetta di diritto all'arcivescovo di Torino.


Uno dei membri della direzione ha per turno di quindicina la vigilanza giornaliera su ogni ramo di servizio.
Il servizio interno del pio Stabilimento si divide in 4 rami, o sezioni, cioè in servizio amministrativo, in servizio economico, in servizio sanitario, ed in servizio religioso e di assistenza degli infermi. Per ogni ramo vi ha uno speciale regolamento approvato dalla Deputazione provinciale il 14 gennaio 1867.
Per la direzione spirituale vi hanno quattro sacerdoti. Per l'assistenza sanitaria medica sono 4 i medici chirurghi ordinari e 4 gli assistenti; per l'assistenza sanitaria chirurgica vi hanno 3 medici-chirurghi ordinari e 3 assistenti : 2 medici-chirurghi assistenti hanno alloggio nello Spedale.
Il servizio di flebotomia è disimpegnato dagli studenti di medicina e chirurgia a ciò deputati.
L'Ospedale ha farmacia propria con 4 assistenti e 6 allievi sotto la direzione di un capo farmacista; 4 allievi assistono alle visite ai letti degli infermi, scrivono le prescrizioni dei medici-chirurghi e poi distribuiscono le medicine.
Il servizio economico è affidato a 22 suore di carità di S. Vincenzo de' Paoli: gl'infermieri sono 80: durante la notte vegliano continuamente 2 suore e 10 persone di servizio.
L'accettazione ordinaria dei malati si fa dal 1° aprile a tutto settembre dalle 8 alle 9 ant. e dal 1° ottobre a tutto marzo dalle 9 alle 10 ant.
Lo Spedale è aperto alle persone estranee nei giorni di domenica, martedì, giovedì e sabato da mezzodi ad un'ora e mezzo: per visitarlo in altri giorni ed ore fa d'uopo di un permesso, che si concede dal Direttore dell'interno.
Il numero dei letti d ora il seguente:
Letti per adulti poveri, maschi 213
                                      femmine 218
per ragazzi poveri, maschi 8
                               femmine 8
per maschi a pensione 21
                  per femmine 17
per incurabili maschi 36
                    femmine 36

Totale 557

I malati in pensione pagano, se sono soli in una camera, L. 3 al giorno, se sono in camere a due o più letti L. 2,50 al giorno.
I ragazzi a pensione pagano L. 1,50 al giorno.
Nella pensione è compresa l'assistenza e la cura medico-chirurgica.
L'Ospedale ha poi il carico di distribuire le seguenti doti:
1° Dote di L. 144,37 per testamento 22 novembre 1580 di Ludovica Valperga di Ropolo n. Ayassa. Si concede ogni otto anni dall'amministrazione.
2. Dote di L. 115,50 per testamento 24 gennaio 1629 di Carlo Spanna. Si concede ogni quattro anni pure dall'amministrazione.
3. Dote di L. 151,25 per testamento 10 ottobre 1693 di Paolo Vittorio Buschetti. La concessione si fa dagli eredi e successori del fondatore (ora il conte Carlo Luigi Nicolis di Frassino) ogni quattro anni.
4. Dote di L. 165 per testamento 25 ottobre 1745 del sac. Ignazio Eugenio Gautier. Si paga ogni anno per deliberazione del Comune di Revigliasco.
5. Dote di L. 192,50 per testamento 15 ottobre 1787 del sac. Andrea Marchis. Si paga ogni due anni ad una povera figlia che sia parente del fondatore.




 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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